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La testimonianza di una mamma

17 Feb , 2015,
admin

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La mia bambina, Lisa, ha sei mesi e mezzo e da tre settimane ha iniziato l’autosvezzamento. Quando la pediatra mi ha parlato per la prima volta di questo metodo, sono rimasta molto perplessa: al compimento del sesto mese avremmo dovuto sedere la bimba a tavola con noi e proporle gli stessi cibi preparati per noi adulti! Fino a quel momento ero sicurissima e pronta ad iniziare lo svezzamento classico con pappette, frullati, omogeneizzati, creme di riso, brodi vegetali e mi ero già documentata riguardo a quali alimenti introdurre prima e quali in seguito, a cosa evitare di somministrare per non scatenare terribili allergie!

All’improvviso scopriamo, invece, il mondo dell’ autosvezzamento! Ed ecco assalirci nuovi dubbi: ma come farà la bimba a mangiare il nostro cibo? Come lo masticherà? Non si soffocherà? Le possiamo dare anche i terribili cibi allergizzanti come pomodoro e uovo? Il sale le farà male?

Da qui la necessità di ricominciare la ricerca di nuove informazioni, esperienze, consigli.

Regola fondamentale dell’autosvezzamento è che il bambino deve approcciare il cibo nella maniera più naturale possibile, con le sue manine, deve toccarlo, studiarlo, scoprirne la consistenza e portarselo naturalmente alla bocca, senza alcun tipo di forzatura.




Lisa fin dai primi mesi è sempre stata a tavola con noi, perché per farla stare tranquilla durante i nostri pasti, posizionavamo il suo ovetto sul tavolo in modo che stesse in compagnia, quindi ha sempre assistito al rituale del “cibarsi a tavola”, ad orari precisi e con strane cose che papà e mamma introducevano in bocca con ancor più strani arnesi. Già dal quinto mese ha mostrato interesse per questo rituale, osservava con curiosità tutto quello che accadeva a tavola e le pietanze su di essa.

Così, allo scoccare del sesto mese si è guadagnata il suo posto a tavola, seduta bella dritta sulla sua sediolina! Le abbiamo messo davanti una patata bollita e un pezzo di pollo ai ferri…ha subito afferrato la patata, schiacciandola felice nella manina, ha poi afferrato il pollo e se l’è portato alla bocca… primi attimi di panico, perché con le gengive ne ha staccato un pezzetto ma lei, con tutta la calma del mondo, lo ha tranquillamente rigirato un po’ in bocca e infine, soddisfatta, l’ha sputato.

Ovviamente le prime volte il bambino non mangia tanto da nutrirsi, ma si limita ad esplorare questo nuovo mondo. Lisa ingoiava solo il passato di verdura, tutto quello che era più solido lo sputava. Col passare dei giorni ha imparato a masticare con le gengive e allora ecco che anche riso, piccoli pezzi di pasta, di carne e pesce ha iniziato a mandarli giù.

A Lisa piace mangiare, è felice quando si siede a tavola con la mamma e il papà e si trova davanti le loro stesse cose, quando le avvicino il cucchiaino lei lo afferra forte forte con le sue manine e se lo porta alla bocca spalancata!

Paradossalmente ama più i pezzi grossi da poter afferrare e mordere, rispetto a cibi sminuzzati, frullati o grattugiati.

Una regola fondamentale per vivere serenamente il periodo dell’alimentazione complementare, questo è il suo nome corretto, è non forzare mai il bimbo a mangiare e non preoccuparsi se mangia poco o rifiuta il cibo. Il bambino sa con cosa, quanto e quando alimentarsi. In ogni caso il latte sarà sempre a disposizione come al solito, le poppate diminuiranno gradualmente secondo i bisogni del bimbo.

Rispetto all’inizio ho completamente cambiato la mia opinione sull’ autosvezzamento: non è niente di spaventoso, anzi è la cosa più naturale che si possa proporre al bambino. Sono felice di non utilizzare prodotti omogeneizzati, liofilizzati, creme di vario genere, insomma, alimenti talmente trasformati nella aspetto e nel sapore, che il bambino non può imparare a distinguere. Lisa inizia a conoscere le consistenze, i colori, le forme e i veri sapori dei cibi e sicuramente apprezza il fatto di condividere il tempo dei pasti con la sua mamma e il suo papà!

In conclusione, consiglio l’alimentazione complementare a tutti i genitori… lasciatevi guidare dal vostro bambino!

Buona pappa!