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Riso rosso fermentato: un amico contro il colesterolo

16 Gen , 2017,
admin
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Integratore molto utilizzato oggi per il trattamento dell’ipercolesterolemia, uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Ma cos’è esattamente il riso rosso fermentato?

Altro non è che il comune riso da tavola (Oryza sativa), il quale viene fermentato da vari ceppi del lievito Monascus purpureus che, come lascia intendere il nome stesso, è responsabile della caratteristica colorazione rossa.

Questo particolare alimento è stato introdotto in Cina già nell’800 a.c. ed è stato riconosciuto ufficialmente dalla farmacopea cinese nel corso del quattordicesimo secolo come alimento benefico per la salute umana.




Le responsabili di questi effetti positivi sono alcune molecole biologicamente attive che si formano durante i processi enzimatici della fermentazione, le monacoline, in particolare la monacolina K, sostanza che risulta essere chimicamente affine alla lovastatina, uno dei farmaci generalmente utilizzati per il trattamento dell’ipercolesterolemia.

Nell’organismo, infatti, il meccanismo d’azione di queste sostanze è il medesimo, ovvero svolgono un’inibizione selettiva nei confronti dell’enzima chiave della produzione endogena di colesterolo, l’HMG-CoA reduttasi. Questo causa una ridotta produzione di un substrato intermedio (il mevalonato) e di conseguenza una minore quantità di prodotto finale.

Diversi studi sono stati effettuati per valutare l’effettiva efficacia dell’utilizzo di questo prodotto per migliorare i livelli di colesterolo. Uno studio condotto in Cina su 324 soggetti dislipidemici ha evidenziato, dopo 8 settimane di trattamento, una riduzione del 23% del colesterolo totale, del 31% delle LDL e del 34% dei trigliceridi, oltre ad un concomitante aumento del 20% dei livelli di HDL (1). Uno studio del 1999 effettuato su 88 pazienti con ipercolesterolemia ha dato come risultato una significativa riduzione delle concentrazioni ematiche di LDL in pazienti trattati, dalle 8 alle 12 settimane, con Monacolina K rispetto al gruppo trattato con placebo (2). Altri studi hanno mostrato gli stessi effetti in seguito a trattamenti analoghi (3).

Nel 2011 anche l’EFSA (European Food Safety Authority), l’organo europeo che vigila sulla sicurezza in campo alimentare, si è ufficialmente pronunciata in merito, riconoscendo l’efficacia degli health claims attribuiti al riso rosso fermentato (4). Secondo gli esperti, il quantitativo giornaliero ideale di Monacolina K utile per controllare la concentrazione ematica di colesterolo LDL è pari a 10mg.

Pollice in alto, quindi, per l’utilizzo di questo integratore per migliorare il proprio profilo lipidico in caso di ipercolesterolemia ma, come sempre, attenzione al fai da te!

Come detto, infatti, la monacolina è affine alle statine (farmaci ipocolesterolemizzanti) e può quindi presentare gli stessi rischi di sviluppare effetti collaterali propri di queste molecole, i quali interessano principalmente il sistema muscolare, con comparsa di dolore o fastidio (miopatie) o, nei casi più gravi, rottura delle cellule muscolari (rabdomiolisi).

E’ opportuno ricordare che è fondamentale fare sempre riferimento al proprio medico di base prima di utilizzare un qualsiasi prodotto che possa avere effetti farmacologici sul nostro organismo, sia questo un vero e proprio farmaco o un “semplice” integratore.

Spesso si è portati a pensare che gli integratori o i prodotti denominati naturali siano privi di possibili effetti collaterali, proprio perché naturali. Concetto assolutamente errato, perché non dimentichiamoci che molti dei principi attivi utilizzati per i farmaci sono proprio di origine naturale (la morfina derivata dall’oppio è un esempio che rende bene l’idea).

Evitiamo quindi di auto-prescriverci trattamenti di sorta senza aver prima consultato il nostro medico.

Ovviamente non dobbiamo poi dimenticare l’importanza fondamentale della dieta per la prevenzione ed il trattamento dell’ipercolesterolemia. Una dieta bilanciata e rispettosa dei dettami della dieta mediterranea è determinante per il mantenimento o il ripristino di un buon profilo lipidico.

Le buone abitudini nutrizionali in quest’ottica sono le seguenti:

. limitare il consumo di alimenti ricchi di grassi saturi e colesterolo (grassi animali, salumi, formaggi grassi, carne rossa);

. prediligere il consumo di carni magre (tacchino, pollo, vitello..);

. aumentare il consumo di legumi, verdura, prodotti integrali, derivati della soia per incrementare la quota di fibra della dieta;

. aumentare l’apporto di acidi grassi “buoni” consumando pesce e frutta a guscio;

. sostituire i grassi di origine animale (burro, strutto, panna) con oli di origine vegetale (olio extravergine di oliva);

. limitare il consumo di cibi grassi/fritti;

. ridurre l’introito di alimenti e bevande ricchi di zuccheri;

. limitare il consumo di bevande alcoliche;

Altro pilastro della lotta al colesterolo alto è l’immancabile attività fisica.

La pratica di un’attività aerobica regolare (almeno 3 volte a settimana per circa 1 ora) aumenta i livelli di colesterolo HDL, il famoso “colesterolo buono”, con conseguente riduzione del rischio cardiovascolare.

 

Fonti:

http://www.inpha2000.it/wp-content/uploads/Risorosso.pdf

https://www.efsa.europa.eu/it

http://www.inran.it

 

Bibliografia:

  • Wang, Z Lu, J Chi et al “Multicenter clinical trial of the serum lipid-lowering effects of a Monascus purpureus (red yeast) rice preparation from traditional Chinese medicine”. 1997 Curr Ther Res 58:964-978
  • Heber D, Yip I, Ashley JM, Elashoff DA, Elashoff RM and Go VL, 1999. Cholesterol-lowering effects of a proprietary Chinese red-yeast-rice dietary supplement. American Journal of Clinical Nutrition, 69, 231-236.)
  • Lin CC, Li TC and Lai MM, 2005. Efficacy and safety of Monascus purpureus Went rice in subjects with hyperlipidemia. European Journal of Endocrinology, 153, 679-686
  • http://macrolibrarsi.s3.amazonaws.com/pdf/EFSA_Scientific_Opinion_Monacolin_K_from_red_yeast_rice.pdf